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Aziende leader nel NET-World

I distributori sono parte integrante della catena del valore di un’azienda.

Come valorizzarli? Con la possibilità di capitalizzare ciò che è stato investito con il proprio lavoro, dando loro la possibilità di diventare azionisti dell’azienda stessa.

 Il presente è dominato dallo sviluppo della rete – o meglio di reti: ancora di più lo sarà il prossimo futuro. Sempre più persone saranno interconnesse e aumenteranno di conseguenza le modalità di interconnessione.

Vivremo in una società sempre più aperta con maggiore possibilità di distribuzione del valore.

 Saranno leader le aziende in cui la relazione produttore-fruitore verrà pensata in modo biunivoco con talvolta una inversione dei ruoli; saranno leader quelle aziende che avranno il coraggio di abbandonare la definita forma solida per una forma plastica in grado di mutare durante la propria crescita. Saranno vincenti le aziende partecipate non solo dai fondatori, dagli investitori di capitale o dal management, ma anche quelle che includono nella catena del valore le reti distributive valorizzando la loro vera anima e cioè il venditore. In queste Aziende con una visione di struttura aperta, si crea l’interazione tra tutti i soggetti e quindi la possibilità di sfruttare le potenzialità delle interconnessioni.

 Aziende con un’impostazione di struttura aperta, il cui cuore sono le realtà distributive per i distributori stessi, le reti per le reti stesse, in cui i prodotti nascono dai distributori e non sono quindi prodotti di laboratorio ma bensì prodotti richiesti dalla rete per la rete, che devono soddisfare le esigenze del cliente.


Ma come avviene il coinvolgimento delle reti nella catena del valore?

L’azienda deve essere in grado di capitalizzare sia il prodotto che la capacità di vendere il prodotto. L’abilità sta nel rispondere alle richieste, agli stimoli, alle sfide suggerite dai distributori che devono valorizzare il cliente. Se la struttura tecnica non è in grado di dare un servizio competitivo, è giusto che i distributori si rivolgano all’esterno perché in primis c’è il valore per il cliente.

Questo è il concetto di struttura aperta: solo in questo modo ci potrà essere un premio all’efficienza.

Il produttore e il distributore devono collaborare per offrire il prodotto migliore e talvolta questo significa chiedere al distributore una rinuncia economica e per l’azienda aperta significa consentire al distributore di vendere prodotti di terzi. Come compensare allora questo sacrificio economico? Facendo diventare il distributore azionista con la possibilità di incrementare il valore del proprio portafoglio tramite la co-partecipazione al progetto.

 Questo modello organizzativo crea ricchezza e al contempo la distribuisce a chi la crea. La partecipazione alla ricchezza deve essere vista come un’opportunità per il proprio benessere e non come un diritto. Le aziende devono offrire l’opportunità soprattutto ai rami più lontani della rete, agli ultimi anelli della catena.

In un ecosistema economico formato da organismi di diversa natura che interagiscono tra di loro, più forte sarà il loro equilibrio e maggiore sarà la produttività. Con questa visione aperta l’ecosistema continuerà a crescere ampliando i propri confini.

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